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StraLi e CILD in prima linea contro le limitazioni arbitrarie dei social network alla libertà d'espressione.
SOCIAL MEDIA E LIBERTA’ DI ESPRESSIONE
Le piattaforme dei social media rappresentano, ormai da anni, l’ultima frontiera in materia di libertà di espressione. Regolamentare questi spazi, ancora totalmente nelle mani di grandi corporation, è estremamente complesso.
Di conseguenza oggi, in assenza di una normativa appropriata in materia, i contrasti fra libertà di espressione e manifestazioni di odio, violenza, fake news o discriminazione sulle piattaforme social vengono risolti direttamente dai loro gestori, che si configurano come il nuovo e ultimo esempio di judge, jury ed executioner.
IL PROBLEMA DELL’ARBITRARIETA’
L’arbitrarietà e la scarsa coerenza con cui i social network decidono, spesso, di sospendere o rimuovere post, profili e altri contenuti, vanno a limitare di fatto il dibattito pubblico su tematiche considerate “scomode”. Questa nuova evoluzione della battaglia a difesa della libertà di espressione e contro la carenza di legittimità e trasparenza con cui i social spesso agiscono è una frontiera su cui StraLi e CILD si stanno già muovendo.
IL SUPPORTO LEGALE CONTRO LE LIMITAZIONI DELLA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE
Nel tempo, StraLi e CILD hanno contribuito alla battaglia per la libertà di parola, intervenendo sul tema della sospensione o cancellazione di account su diverse piattaforme social dovute ad asserite violazioni delle policy interne ai social network e facendo attività di divulgazione sui propri profili.
Fornendo assistenza ad attivisti e attiviste ed aiutando i loro legali, è stato possibile far ottenere il ripristino dei contenuti e delle pagine illegittimamente oscurate, riuscendo a tutelare la libertà di parola delle persone anche in ambito social.
L’IMPORTANZA DELLE VITTORIE OTTENUTE
I successi ottenuti a difesa della libertà di espressione in queste nuove agorà pubbliche ci danno forza per continuare a lavorare contro l’arbitrarietà con cui troppo spesso i social network decidono quali tematiche possano essere liberamente affrontate nel dibattito pubblico e quali invece, seppur perfettamente legittime, debbano essere condannate all’oblio.
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